In Cambogia, la lotta contro il consumo di carne di cane prende slancio

La notizia del divieto annunciato dalla Corea del Sud sulla carne di cane, che entrerà in vigore nel 2027, ha innescato un movimento crescente anche in Cambogia, dove gli amanti degli animali e gli attivisti vedono un'opportunità per promuovere un cambiamento simile nel loro paese.
La pratica controversa del consumo di carne di cane in Cambogia, che coinvolge la macellazione di circa tre milioni di cani all'anno, è stata identificata come una radicata tradizione culturale, come riportato nel rapporto del 2020 della ONG Four Paws per il benessere degli animali.
Heng Ratana, direttore generale del Centro cambogiano per l'azione contro le mine (CMAC), famoso per i suoi cani rilevatori di mine, ha espresso il suo sostegno al divieto sudcoreano, sottolineando l'importanza di proteggere gli animali domestici in Cambogia.
Anche Seab Phanith, una sminatrice della CMAC, ha condiviso la sua passione per i cani e ha evidenziato il legame speciale sviluppato con un cane di nome Dam durante il suo servizio di sminamento. Questo rapporto, basato sulla comunicazione e sulla fiducia, è cruciale per il successo delle operazioni di sminamento.
Kim Loan, fondatrice della Cambodian Animals Protection Association (CAPA), dedica la sua vita al benessere degli animali, gestendo un rifugio che ospita oltre 250 cani e numerosi gatti. La sua ONG si impegna a garantire che gli animali vengano adottati in case responsabili e amorevoli.
Sebbene alcuni negozi e ristoranti in Cambogia praticano ancora la macellazione di cani, le autorità sottolineano le differenze con la Corea del Sud, dove sono diffusi l'allevamento e la macellazione commerciali.
Tuttavia, alcune città turistiche, come Siem Reap, hanno già vietato il commercio di carne di cane, evidenziando una crescente consapevolezza e attenzione per i diritti degli animali.
Ratana, capo della CMAC, ha sottolineato che il consumo di carne di cane era disapprovato nell'antica cultura khmer e ha espresso preoccupazione per il commercio attuale, che provoca disagio agli amanti degli animali e scoraggia i turisti stranieri.
La CMAC è pronta a partecipare a una campagna per promuovere misure legali a tutela dei cani in Cambogia.
Con l'annuncio del divieto ufficiale della carne di cane, si spera che possa seguire una trasformazione anche nella mentalità nei confronti dei cani e del loro rapporto con gli esseri umani.
Ogni passo avanti è un progresso, anche se ciò significa compiere piccoli cambiamenti alla volta.
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Team APA